Vincitori o vinti? Solo tragedia immane…..
Nella notte tra il 23 e il 24 febbraio 2022 il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, decise di condurre un operazione militare speciale in larga scala al fine del mantenimento della pace, soprattutto per la contesa regione del Donbas.
L’esercito russo lanciò quasi 200 missili balistici e da crociera oltre le incursioni aeree che hanno colpito località in tutta l’Ucraina, inclusa la capitale Kiev, il vero obiettivo.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha risposto promulgando la legge marziale, interrompendo i rapporti diplomatici con la Russia e annunciando la mobilitazione generale chiedendo subito il sostegno della Nato e dell’Unione Europea che non si fece attendere.
Putin sperò in una guerra lampo per conquistare l’Ucraina, in quanto uno degli obiettivi di Zelensky era l’adesione rapida nella UE e poi nella NATO.
La resistenza ucraina fu tale da infrangere i sogni di Putin, nonostante i massacri e l’inferno di alcune città come Mariupol che cadde nelle mani dei russi così come Luhansk e Donetsk ancora.
L’occidente nonostante gli sforzi diplomatici, sanzionò la Russia inviando i primi aiuti economici e poi militari che ancora continuano ad arrivare anche se i rapporti con la Russia sono tesi e tende a minacciare il nucleare. In seguito, l’esercito ucraino con gli aiuti militari occidentali ha riconquistato alcuni territori.
Gli aiuti non sono arrivati solo in armi, ma anche in viveri, vestiti e denaro per assistere quella popolazione così straziata.
Il Sommo Pontefice ha elevato almeno più di 115 appelli perché le armi potessero tacere, recandosi anche all’ambasciata russa presso la Santa Sede e inviando più volte gli aiuti tramite l’Elemosiniere Apostolico il Card. Konrad Krajewski a Zaporizhzhia, che ha sostato in preghiera sulle fosse comuni con almeno 440 corpi.
Inoltre venerdì 25 marzo (Solennità dell’Annunciazione) alle ore 17.00 in mondovisione ha consacrato al Cuore Immacolato di Maria la Russia e l’Ucraina in San Pietro durante la Celebrazione Penitenziale. Lo stesso atto di consacrazione è stato compiuto a Fatima dal Card. Krajewski come inviato del Pontefice.
Gran parte del popolo ucraino pur ferito da questa guerra assurda è rimasto nelle proprie città o villaggi, ormai facendo abitudine con il suono delle sirene dell’allarme antiaereo: addirittura ha imparato a distinguere quali sono i colpi di mortaio o i colpi di artiglieria istruendo anche i volontari stranieri della croce rossa e i giornalisti.
Molti loro connazionali, invece, dopo l’esodo a causa della paura sono ritornati: volevano riabbracciare i loro cari, oppure le mogli volevano essere vicini ai loro mariti che erano al fronte a difendere la loro patria.
Chi vive nei piccoli rifugi al buio, poiché i rigeneratori possono essere azionati solo per due ore, invitano i giornalisti a mangiare quel poco che hanno: da una tazza di tè coi biscotti oppure un pezzo di lardo con vodka nonostante la miseria.
Tra soldati e civili ne sono morti tanti, senza fare differenza di bandiere: la guerra non porta mai qualcosa di buono, perché come dice Papa Francesco sulle macerie non sarà mai pace!
Mons. Giuseppe Giuliano, Vescovo di Lucera – Troia celebra la santa Messa per la pace in quei territori devastati dalla guerra.
sabato 25 febbraio 2023, alle ore 9.00, presso la Chiesa del Monastero “Regina della Pace” in Biccari. Il Presule invita tutti a partecipare a questa Celebrazione e, comunque, ad unirsi nelle varie Parrocchie e Comunità cristiane della Diocesi all’invocazione per la pace.
Arturo Di Sabato