Riceviamo da Lucera non tace e pubblichiamo

L’Amministrazione Comunale ha deciso di candidare Lucera a Capitale italiana della cultura per l’anno 2026.

Il titolo viene conferito per la durata di un anno e la città vincitrice riceve un milione di euro per la “realizzazione del progetto”.

Gli obiettivi specifici del progetto devono essere: a) il miglioramento dell’offerta culturale, la crescita dell’inclusione sociale e il superamento del cultural divide; b) il rafforzamento della coesione e dell’inclusione sociali, nonché dello sviluppo della partecipazione pubblica; c) il rafforzamento degli attrattori culturali per lo sviluppo di flussi turistici, anche in termini di destagionalizzazione delle presenze; d) l’utilizzo delle nuove tecnologie, anche al fine del maggiore coinvolgimento delle giovani generazioni e del miglioramento dell’accessibilità; e) la promozione dell’innovazione e dell’imprenditorialità nei settori culturali e creativi; f) il conseguimento di risultati sostenibili nell’ambito dell’innovazione culturale; g) il perseguimento degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU.

Come vediamo, si tratta di obiettivi che servono a tracciare un percorso di CRESCITA VIRTUOSA della Città. Non si tratta semplicemente di presentare un calendario di eventi con nomi più o meno famosi, ma di calibrare il progetto sulla Comunità, affinché le forze vive che sostengono (a stento e con grande sacrificio) il tessuto socio-economico del nostro territorio, trovino finalmente il giusto coinvolgimento e gli incentivi per mettere in campo le loro capacità, giungendo, si auspica, a risultati duraturi che vadano al di là della candidatura e persino al di là dell’anno di durata di conferimento del titolo di Capitale.

Affinchè il progetto abbia un impatto positivo e duraturo sul tessuto sociale è fondamentale il coinvolgimento dell’intera comunità in un progetto lungimirante, concreto, organico e aderente alle potenzialità locali. Vogliamo ripeterlo, le parole d’ordine, in questi frangenti, dovrebbero essere: lungimiranza, progettualità, concretezza, e soprattutto coinvolgimento del corpo sociale: dalle scuole agli imprenditori, dalle associazioni ai partiti, nessuno escluso.

Il primo passo compiuto dall’Amministrazione Pitta è stato quello di conferire incarico alla Fondazione LINKS Leading Innovation & Knowledge for Society, con sede legale in Torino, la quale dovrà occuparsi della “organizzazione e redazione del dossier di candidatura”, dietro compenso di circa 40.000 euro.

Il dossier che, insistiamo, dovrà contenere una progettualità che risponda alle caratteristiche e finalità prima menzionate relativamente agli obiettivi elencati, sarà da consegnare entro il 27 settembre 2023.

Ebbene, senza mettere in dubbio le qualità e le professionalità della Fondazione Links,

chiediamo al Sig. Sindaco Giuseppe Pitta di illustrarci, con un piano concreto e organico (e non con vaghe promesse), come intende coinvolgere la Comunità di Lucera nel percorso di candidatura a Capitale italiana della cultura.

Comunicato stampa