LUCERA – Identità, accrescimento della redditività del patrimonio culturale e nuovi modelli di gestione sono le tre chiavi per creare valore e rendere generativi i patrimoni presenti sul territorio. È questa la sintesi del 1° Forum cittadino di “Patrimoni Generativi”, andato in scena martedì 12 settembre a Lucera, che ha esplorato le “Modalità alternative di gestione dei beni pubblici e del patrimonio culturale”.
L’incontro promosso da “Patrimoni Generativi”, il progetto partecipativo ideato dall’APS Cinque Porte Storiche Città di Lucera e finanziato dal bando “Puglia Capitale Sociale 3.0”, ha registrato una grande presenza di pubblico costituito da cittadini, associazioni, istituzioni scolastiche e pubbliche.
«Il Bando Puglia Capitale Sociale 3.0, che ha messo a disposizione del terzo settore più di 13 milioni di euro, ha la finalità di essere a fianco dei cittadini e delle comunità, per permettere di fare rete sui territori», ha dichiarato l’assessore al Welfare della Regione Puglia Rosa Barone, che ha aggiunto: « Noi abbiamo il dovere di fare in modo che i finanziamenti diventino sui territori progetti, relazioni, lavoro, economia sociale e relazionale. Qui a Lucera con “Patrimoni Generativi” avete svolto al meglio il compito perché avete dato vita ad un progetto di ampio respiro, che coinvolge numerosi partner e che rappresenta un volano per il territorio».
Ad illustrare le vari fasi del progettoè stato il referente e presidente dell’APS Cinque Porte Storiche Città di Lucera Gianni Finizio, che ha sostenuto: «Questo 1° forum cittadino rappresenta un punto fondamentale per il nostro progetto. Siamo convinti che questa battaglia si combatta dal basso, abbiamo messo insieme tutte le energie presenti – associazioni, imprese, istituzioni scolastiche e universitarie – per sprigionare una forza capace di riprendere in mano la gestione dei monumenti della città, per poterli affidare con serenità alle generazioni future».
Il capitale sociale è un asset strategico per lo sviluppo del territorio e per rendere generativi i patrimoni bisogna creare valore. Il progetto sostiene tre chiavi per farlo: identità comune e radici, perché la conoscenza del patrimonio favorisce la coesione sociale, rafforza i legami identitari tra i cittadini, crea valore tra gli appartenenti alla comunità; accrescimento della redditività del patrimonio, perché il patrimonio può essere messo a reddito, si possono creare delle occasioni di lavoro; immaginare una forma alternativa di gestione. Questo perché si è resa sempre più manifesta la necessità di gestire i beni del patrimonio pubblico culturale in maniera diversa, in quanto gli enti pubblici che ne sono titolari non riescono più a garantire criteri efficienti di organizzazione e valorizzazione.
La proposta di modalità alternativa di gestione dei beni pubblici del patrimonio culturale è stata illustrata da Gerardo Fascia, project manager di “Patrimoni Generativi” e presidente di Confcooperative Cultura Turismo e Sport Puglia: «Il modello proposto si fonda su due fattori abilitanti tra loro interconnessi: da un lato la creazione di una cooperativa di comunità, un soggetto giuridico di tipo imprenditoriale partecipato da cittadini e organizzazioni del territorio; dall’altro l’utilizzo del meccanismo del Partenariato Speciale Pubblico-privato (PSPP). Quest’ultimo, disciplinato dal Codice degli appalti, rappresenta una forma innovativa di collaborazione tra soggetti pubblici e soggetti privati finalizzata alla fruizione e valorizzazione del patrimonio immobiliare culturale. In questo modo si riescono a garantire una migliore efficacia organizzativa e una migliore efficienza ma, soprattutto, si può creare economia dalla gestione e valorizzazione dei beni del patrimonio culturale. In quest’ottica, il primo step che faremo al termine del progetto “Patrimoni Generativi”, trasformando l’APS Cinque Porte Storiche in una cooperativa di comunità».
Tutto questo si inserisce perfettamente all’interno del percorso che la città sta portando avanti per la candidatura a Capitale italiana della Cultura 2026. «La candidatura di Lucera prevede la creazione di un software che è quello di individuare tutte le energie e gli eventi, noi proponiamo un hardware, qualcosa di duraturo che permetta a questi eventi di poter continuare nel tempo», ha evidenziato Fascia.
Sull’importanza del valore dei beni culturali si è espresso con convinzione Pasquale Favia, ordinario di Archeologia cristiana e medioevale all’Università degli Studi di Foggia, che ha sottolineato: «Al bene culturale viene dato valore solo se c’è una comunità che ne riconosce l’importanza, perché quel bene fa parte della propria storia, delle proprie radici, della propria memoria ma anche del proprio presente. Quando parliamo di monumenti, siti archeologici, musei, opere d’arte, la persistenza di questi beni è possibile anche dal punto di vista turistico-culturale, solo se c’è dietro una comunità che ne riconosce l’importanza, che li cura, che li manutiene».
«”Patrimoni Generativi” è un progetto meraviglioso, che lavora sulla co-progettazione, sulla partecipazione ma soprattutto vuole trasmettere ai giovani la storia, la cultura e le tradizioni. È lo stesso processo che ha attivato la candidatura a Capitale italiana della Cultura 2026, mettendo al centro la comunità. L’obiettivo comune è che a Lucera si possa creare coesione sociale attraverso la cultura, che diventi anche promozione turistica e quindi sviluppo economico del territorio», ha detto Pasquale Gatta, co-coordinatore della candidatura di Lucera a Capitale italiana della cultura 2026 con Fondazione LINKS.
Partner del progetto “Patrimoni generativi” sono il Comune di Lucera, le Aps storiche Porta Albana, Porta Foggia, Porta Troia, Porta San Giacomo e Porta San Severo, gli Istituti comprensivi “Manzoni Radice”, Bozzini Fasani” e “Tommasone Alighieri”, l’OdV Famiglia Murialdo, l’Impresa sociale Murialdomani, l’Associazione SPQL – gruppo storico di Lucera, Gens Capitanatae, Archeoclub Lucera, Università degli Studi di Foggia, Talent House, Prometeus, Polisportiva Opera S. Giuseppe, Fondazione Mosè La Cava, Associazione I Diversabili, Radio Club “G. Cavalli” Lucera.
Comunicato stampa