FOGGIA – L’ ANMIG di Foggia ha sempre avuto a cuore la Giornata della Memoria. Il 3 febbraio scorso, nel Salone dell’ANMIG di Foggia, che ha il sito in via Matteotti, 24, si è, appunto, attuato un particolare itinerario di ‘Riflessioni’ sulla Giornata. La Presidente della Sezione ANMIG, Tella Maria Antonietta, rilevava – dando avvio ai lavori – il particolare orientamento che si era assunto, come se ne comprendeva già dalle funzioni dei Relatori, riportate sul programma: la presenza dei ‘Partigiani’ nella circostanza bellica, la utilizzazione, ora, difensiva degli Ipogei della Città per quanti cercavano scampo, le testimonianze a nome di chi visse in prima persona la tragedia dell’Olocausto. La Presidente Tella passava voce al noto, stimato giornalista, Duilio Paiano il quale ricordava che la Giornata della Memoria si celebra in tutto il mondo il 27 gennaio perchè in questo giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa abbatterono i cancelli di Auschwitz ufficialmente ricorre il 27 gennaio di ogni anno, per rimandarci a quel 27 gennaio del 1945, giorno in cui, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, i cancelli di Auschwitz, liberando il campo.
Auspicava, lo stesso Paiano, che la memoria diventasse un esercizio diffuso e non solo legato al ricordo dell’Olocausto. Altri avvenimenti, diceva, chiedono di essere ricordati e tramandati alle generazioni future per evitare gli errori del passato o, se positivi, affinchè se ne acquisisca l’orgoglio. Il Presidente dell’ANPI provinciale , Michele Galante, dopo essersi soffermato sul ruolo della Resistenza nel corso della II Guerra mondiale, ha insistito sulla necessità di non dimenticare la tragedia dei campi di concentramento, che deve essere di insegnamento e monito affinchè avvenimenti così drammatici per l’umanità non abbiamo più a ripetersi. Perchè ciò accada, occorre che si diffonda la conosenza di tali avvenimenti e che ognuno senta il dovere di adoperarsi per afferma- re la cultura della convivenza pacifica. Una particolare funzione, nella occasione bellica, hanno svolto gli Ipogei di Foggia, come rilevava l’appassionata Guida abilitata dell’Associazione Ipogei, Franca Palese.
La storia ci racconta che funsero da corridoi sotterranei quale provvidenziale rifugio per i civili durante i bombardamenti che colpirono la città di Foggia, come ella stessa spiega, in un video, ad un ragazzo interessato al problema. Concludono con uno slogan ammonitore che giustifica il ricordare: “La memoria è un vaccino contro l’indifferenza”. Numerosi sono i visitatori degli Ipogei, tra i quali numerose classi delle varie Scuole che, così, approfondiscono la storicità della città nel suo aspetto archeologico e nell’emergenza della guerra.Luigi Colapietro, Responsabile Scientifico del Dipartimento Associazio- ne Ipogei, ha approfondito il passato storico di Foggia con le diverse slide, potendo considerarla una ‘città sotterranea’. La zona degli Ipogei sembrava limitata al centro storico di via Arpi, con gli ipogei, appunto, di Via San Domenico.
Ulteriori ricerche hanno ampliato il concetto di Foggia come una città di grotte per la presenza di luoghi sotterranei, veri e propri ipogei. Le notevoli dimensioni di questi spazi hanno delineato l’esistenza di tunnel scavati in profondità che collegavano la residenza urbana del sovrano alle altre sedi che Federico II aveva ordinato di costruire nella tanto amata provincia. Si entrava, quindi nell’ascolto delle testimonianze presentate dai fratelli Roselli per il loro padre, deportato ad Auscwuitz e di Giorgio Pellicano per come un bambino, quale lui era in quel tempo, ha vissuto gli eventi della guerra. L’incontro ha portato ad una sentita riflessione sulla Giornata della Memoria.
Comunicato stampa