Riceviamo e volentieri pubblichiamo dal Circolo Salvatore Gaeta Lucera

LUCERA – Le feste di agosto sono quasi arrivate, ed insieme al nutrito cartellone di eventi estivi la magica amministrazione Pitta ha deciso di augurare ai cittadini di Lucera buone vacanze con un nutrito aumento della TARI.

All’ultimo consiglio comunale l’attuale maggioranza, per bocca del Sindaco e dell’assessore Buonavitacola ha scaricato la colpa un po’ su tutti: sui lucerini, accusati di essere degli “abbandonatori seriali” di rifiuti, su alcuni dipendenti della Tecneco, accusati di non lavorare troppo alacremente, senza dimenticare le congiunture internazionali, la crisi petrolifera, l’invasione delle cavallette e quant’altro…

In minima parte questo potrebbe essere anche vero, ma il Sindaco ed i suoi sodali proprio non riescono ad ammettere che le colpe dell’aumento generale delle tariffe della TARI sono da individuarsi in due soggetti ben identificati: in primis la Regione Puglia (purtroppo), da vent’anni saldamente a trazione centro-sinistra (come l’attuale amministrazione comunale), che proprio a far data dall’insediamento del buon Niki Vendola, per poi proseguire sotto l’illuminata guida del suo successore Michele Emiliano, ha deciso di iniziare una lotta ideologica senza quartiere contro la realizzazione di impianti pubblici di trattamento e conferimento rifiuti, lasciando il settore quasi totalmente in mano ai privati e producendo un ovvio risultato: in Puglia il settore pubblico è auto-escluso dal remunerativo settore del trattamento dei rifiuti e gli impianti privati sono stati comunque autorizzati ad operare, con pessimi risultati per la salute e le tasche dei cittadini pugliesi.

Quindi, assodato che una buona parte della responsabilità degli aumenti della TARI sia chiaramente da imputare agli amici baresi del Sindaco, non possiamo dimenticare come quest’ultimo ed il suo camaleontico assessore Buonavitacola (che ricorda di essere di Forza Italia solo quando si trova fuori Lucera, ma di questo parleremo dopo), nel rispondere all’intervento del capogruppo di FdI in Consiglio, Francesco Di Battista, ha inteso scaricare la colpa degli aumenti anche sui cittadini di Lucera, accusati di essere degli sporcaccioni impenitenti.

Questo, si ribadisce, può essere vero, ma solo in parte: ricordiamo che nel passaggio tra l’amministrazione Dotoli (che introdusse la raccolta porta a porta) e l’amministrazione Tutolo (che la estese a tutta la città ed alle campagne) la percentuale di raccolta differenziata si avvicinava al 55% (anno 2017), per poi precipitare all’attuale 40% …ed ovviamente meno differenziata si fa e più i cittadini sono costretti a pagare.

Perché?

A chi – immeritatamente – ci amministra, ricordiamo come la raccolta porta a porta, che in altre parti d’Italia, anche al Sud, funziona benissimo, deve essere non soltanto “imposta”, ma deve essere seguita da attività di controllo, di informazione e di “formazione” soprattutto delle giovani generazioni.

Qualche anno fa un oscuro assessore al ramo che oggi riveste la carica di consigliere comunale e capogruppo di Fratelli d’Italia promosse una serie di incontri nelle scuole, partecipando finanche alle riunioni di numerosi condomini per sensibilizzare al tema della raccolta differenziata ed ai suoi benefici, non solo di tipo ambientale, ma anche economico, con il risultato di qualche punto percentuale di raccolta differenziata in più.

Negli ultimi anni, invece, chi si è occupato (si fa per dire) della questione, probabilmente è stato impegnato in attività più politiche e meno amministrative, evitando di sporcarsi le mani con i sudditi …pardon: i cittadini.

L’attività di controllo è totalmente assente, nessun componente dell’amministrazione comunale da cinque anni a questa parte mette piede in una scuola o realizza attività di sensibilizzazione sul tema della raccolta differenziata. E poi la colpa è solo dei cittadini.

È pur vero, secondo quanto affermato dalla tecnostruttura comunale, che il 25% dei cittadini evade sistematicamente la TARI e probabilmente, se fossero realizzate serie attività di controllo, anche questa percentuale si ridurrebbe drasticamente.

Ma questo significherebbe “amministrare”, senza contare che chi evade le tasse vota comunque e non conviene farsi troppi nemici, soprattutto quando la scadenza del mandato elettorale si avvicina.

Dopo il “regalo” destinato alla cittadinanza, che comporterà per i nostri concittadini un aumento delle tariffe TARI, è il caso di spendere due parole su un altro regalo che il Sindaco ha fatto a sé stesso ed alla sua maggioranza per le feste d’Agosto: non uno, bensì due consiglieri comunali che, nel corso dell’ultimo Consiglio, astenendosi su tutti gli accapi proposti dalla maggioranza hanno deciso, seppur implicitamente, di abbandonare i banchi dell’opposizione. Ovviamente per il bene della città.

I consiglieri Giuseppe De Sabato e Franco Ventrella, entrambi eletti in quota centro-destra decidono, quindi, di supportare nuovamente il Sindaco Pitta nella sua “azione” (sempre si fa per dire) amministrativa, federandosi con il partito Italia Viva, a Lucera rappresentato da Francesco Forte, quest’ultimo già PDS-DS-PD.

È un regalo non proprio inatteso, che consentirà finalmente all’attuale maggioranza di Palazzo Mozzagrugno di smettere di contarsi ad ogni Consiglio comunale e continuare a fare quello che negli ultimi anni le è riuscito benissimo: niente.

O meglio: niente che possa obbligare i nostri impavidi amministratori a fare quello per cui, almeno sulla carta, sono stati eletti, ossia amministrare la cosa pubblica nell’interesse dei cittadini.

Oramai quella di Pitta è una vera e propria maggioranza “arcobaleno” che farebbe impallidire anche il governo Draghi o la von der Leyen: ad una nutrita schiera di “civici” si aggiunge il PDAzione ed Italia Viva (fresca di ingresso con i due poc’anzi nominati).

E fin qui sembrerebbe una normale amministrazione di centro-sinistra, ma a questi bisogna aggiungere Forza Italia, che a Lucera dimentica di essere un partito di centro-destra, salvo poi rinsavire una volta raggiunti e superati i confini comunali e – ultima ma non ultima – anche la formazione rosso-bruna di Democrazia Sovrana e Popolare che, prima in Italia, ha creato a Lucera un gruppo consiliare mediante l’ingresso in maggioranza del coordinatore regionale del Partito Davide Colucci e con il passaggio armi e bagagli tra le fila del partito di Rizzo e Toscano, del consigliere Antonio Scirocco, fulminato sulla via di Damasco, ma più prosaicamente prestato all’operazione con il consenso del Sindaco.

Pare che il nostro politicamente eclettico primo cittadino non esiterebbe a far entrare in maggioranza anche cannibali ed adoratori di idoli pagani, se questo significasse acquisire un consigliere in più.

Ovviamente il risultato è sempre lo stesso, ossia il nulla amministrativo, ma per mantenere in vita questa esperienza politica oggettivamente disastrosa per la città di Lucera si può cadere, politicamente parlando, veramente in basso. Oppure, come sta accadendo ora, si può iniziare a scavare.

Alcuni anni fa negli U.S.A. uno slogan politico rimasto nella memoria collettiva recitava “comprereste un’auto usata da quest’uomo”?

Non vogliamo porre l’accento sulle capacità di venditore di auto usate del nostro giovane sindaco, invero scarse, visti i risultati, ma quanto a capacità di vendere fumo riteniamo di essere di fronte al degno erede di Giorgio Mastrota. Ovviamente senza pentole e materassi.

La nostra città non merita questo teatrino a cui mancano davvero solo “nani e ballerine” per sfiorare il ridicolo e noi di Fratelli d’Italia non possiamo permettere che Lucera venga sottoposta ad altri cinque anni di amministrazione finalizzata solo all’autoconservazione di una classe “dirigente” (anche qui si fa per dire) oggettivamente inadeguata.

Lucera è migliore di così: l’alternativa c’è.

Comunicato stampa