LUCERA – Ricordiamo con affetto un caro amico e collega, Giuseppe Palladino, per tutti Pino. Un infermiere straordinario e un poeta sensibile, capace di toccare i cuori con le sue parole. Ho avuto il privilegio di conoscere Pino quando lavoravamo insieme nel Pronto Soccorso del Policlinico Riuniti di Foggia: io arrivai nel 1982, e lui, nel 1988, giunse da Milano, dove aveva prestato servizio presso l’Ospedale Niguarda per tre anni. Entrambi formati alla Scuola Infermieri Professionali San Giovanni di Dio, siamo stati colleghi, amici, compagni di squadra e spesso anche di viaggio, poiché abitava a Lucera.
Pino ha dedicato quarantadue anni della sua vita al Pronto Soccorso, svolgendo il suo lavoro con dedizione e generosità senza pari. Era sempre disponibile e pronto ad aiutare chiunque avesse bisogno. Con una lunga e stimata carriera, si distingueva per il suo animo gentile, il cuore puro, e la riservatezza. Per oltre 35 anni, la nostra amicizia è stata una costante, e così anche la sua grande passione per la poesia.
Sin da giovane, Pino trovava nelle parole una via per esprimere il suo mondo interiore. Nel 2014 pubblicò la sua prima raccolta, Il Colore delle Emozioni – Poesie D’amore: Tra Sogno e Realtà, dedicandola a sua moglie Leopoldina e definendosi un sognatore. La sua inclinazione artistica lo ha portato spesso a comporre versi per eventi di volontariato e celebrazioni, collaborando con l’associazione Corpo Volontario Intervento Pubblico e Protezione Civile – Coordinamento A.E.V. di Lucera.
Tra le sue poesie più memorabili: Il Tempo, i Sogni e Le Speranze, La Vita è la Mia (dedicata alle donne vittime di violenza), Volontario è Più Bello, Il Sole Malato, Lucera Aperta, e Il Sole Nasce Ogni Giorno (un omaggio ai giudici Falcone e Borsellino e a tutti coloro che hanno lottato per la giustizia). Alcuni suoi testi, come la poesia Donna Tu Sei, dedicata a tutte le donne del mondo, sono stati anche musicati dal cantautore Gabriele Torone.
Per il suo impegno, Pino ha ricevuto l’attestato di Benemerenza come “maestro poeta del volontariato” e il premio Cattedrale del Volontariato, un riconoscimento alla sua dedizione verso il prossimo e la comunità.
Celebrazione in Ricordo di Giuseppe Palladino
Domenica 17 novembre alle ore 19:00, presso la Parrocchia San Francesco Antonio Fasani (Lucera 2), sarà celebrata una santa messa in sua memoria. Invitiamo quanti hanno conosciuto e stimato Giuseppe Palladino a partecipare a questo momento di raccoglimento e ricordo.
Comunicato stampa
Due poesie
DOVEVA ESSERE MA ANCORA NON E’
Doveva essere aurora
che porta al mattino
ma l’alba attardata dal buio
è rimasta a far festa,
il mattiniero crepuscolo
ancora assonnato giace
tra le braccia vogliose
della languida notte.
Doveva essere giorno
ma ancora non è.
Doveva essere musica
che introduce l’estate
suoni e magie da cui nasce bellezza,
ma sono i rumori a far da padrone
e ancora una volta sbagliamo stagione.
Niente più trilli
di rondini in volo
nel cielo perduto un solo usignolo.
Doveva essere armonia
ma ancora non è.
Doveva essere speranza
di un mondo migliore
uniti davvero e senza confini
più fratellanza e strette di mano.
La mano spesso la diamo,
non proprio aperta,
spesso chiusa a guisa di pugno
per colpire più forte e fare del male.
Doveva essere pace
ma ancora non è.
Giuseppe Palladino
UN MONDO NUOVO
In questo mondo così intrecciato
variopinto e variegato
apro il pacco della vita
che è stato a me assegnato.
E’ un attimo
e dal sigillo,
dalla carta ruvida
e colorata
il pacco presto ho liberato.
Quanta gente intorno a me
quanta gente che mi guarda,
curiosi, attenti
occhi aperti invadenti.
Apro il pacco
e cosa vedo,
cosa trovo?
Trovo un mondo tutto nuovo
e tanta gente dentro
variopinta, variegata, sorridente
che tenendosi per mano
fanno un lungo girotondo.
Un mondo nuovo
con tanto amore
e per confini l’orizzonte,
tutto unito
incollato
e di certo non intrecciato.
Proprio come lo volevo,
un mondo nuovo, unito e sorridente
proprio come l’ho sognato.