Il Gruppo Consiliare “Per la Puglia” esprime forte preoccupazione per la nuova norma che impone a Sindaci e Presidenti di Provincia di dimettersi sei mesi prima di candidarsi alle elezioni regionali o nazionali. Questa legge, adottata senza un adeguato confronto con le amministrazioni locali, rischia, secondo il gruppo, di danneggiare gravemente la continuità amministrativa e il buon governo dei comuni. “La nostra posizione è chiara: chiediamo con forza la modifica della norma.”

Si esprime così il gruppo consiliare: “Non si può obbligare i Sindaci, che sono al servizio delle proprie comunità, a lasciare il loro incarico in un momento così delicato, riducendo la loro possibilità di esercitare il mandato ricevuto democraticamente dai cittadini fino all’ultimo giorno utile. Una misura del genere non solo destabilizza le amministrazioni, ma penalizza la democrazia togliendo voce all’espressione popolare che ha scelto da chi essere rappresentato, e danneggia le comunità stesse, che si vedrebbero private di una guida esperta e di riferimento proprio nei mesi cruciali che precedono le elezioni. Le ragioni della nostra opposizione sono racchiuse in tre osservazioni: una potenziale compromissione della continuità amministrativa, una “vacatio” di potere che danneggia l’efficienza degli enti locali data dalle dimissioni obbligatorie sei mesi prima delle elezioni che privano i Sindaci di un ampio margine per portare avanti i progetti avviati. E infine, ma non di poco conto, nella evidente ingiustizia per cui la candidatura di un sindaco non sarebbe libera da ostacoli e serena.”

Il Gruppo Consiliare “Per la Puglia” chiede, dunque, un immediato intervento per modificare questa norma e ripristinare un quadro legislativo che rispetti il principio di continuità amministrativa e la libera scelta dei Sindaci di candidarsi senza ingiusti ostacoli.  “Chiediamo che il Consiglio Regionale torni immediatamente in aula per discutere e modificare questa norma ripristinando la centralità dei Sindaci e delle loro comunità. Solo attraverso un serio confronto tra le istituzioni e il coinvolgimento dei rappresentanti locali si potrà costruire una legge più equa, che tuteli i diritti degli amministratori e rispetti la volontà popolare. La politica deve essere al servizio delle persone e non il contrario.”

Comunicato stampa