Il mondo aspettava la fine della guerra dopo la telefonata tra i due leader mondiali. Se non avviene il disarmo, non arriva la Pace!
Arturo Di Sabato
La guerra è giunta al giorno 1.120. Tutti col fiato sospeso dopo la telefonata di circa 3 ore tra Trump e Putin. Alla vigilia Trump aveva detto: «Vogliamo vedere se possiamo porre fine a questa guerra. Forse ci riusciremo, forse no…».
Secondo il New York Times, Trump ha deciso di ritirarsi dall’organismo internazionale istituito nel 2023 dall’Unione europea per indagare sui leader responsabili dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Possiamo definirlo un ingegno di Trump da portare la gli Usa e la Russia sulla strada del ripristino delle relazioni bilaterali.
Nella lunga telefonata Putin ha dettato le condizioni: è disponibile per una tregua di 30 giorni sulle infrastrutture in particolare quelle energetiche, ma in cambio ha chiesto la completa cessazione dell’assistenza militare e la fornitura di intelligence a Kiev. Inoltre, ha ribadito i suoi dubbi sul più ampio cessate il fuoco di 30 giorni senza condizioni che USA e Ucraina avevano concordato e proposto alla Russia.
Putin vuole assicurarsi che Trump e la Ue non riforniscano Kiev, ma è disposto a collaborare con il tycoon comunicando la creazione di “gruppi esperti americani e russi che lavoreranno ad un accordo di pace”.
Zelensky non è convinto perché crede che Putin voglia indebolirlo e continua con le sue prove di forza annunciando il test del missile a lungo raggio Long Neptune che può colpire fino a Mosca e non vuole riconoscere i territori conquistati dai russi.
Intanto l’Ue è sempre più isolata ma non fa altro che finanziare soldi per la difesa ucraina, come i 40 miliardi di euro proposti dall’Alto Rappresentante Kallas e poi pensa al riarmo sul quale punta molto la Presidente Ursula entro il 2030 fino allo scontro con la Russia: «Se l’Europa deve evitare la guerra, deve prepararsi alla guerra». Ma tutto se ne riparlerà al prossimo consiglio europeo del 20- 21 marzo.
Papa Francesco in una lettera al direttore del Corriere della Sera ha ribadito che la guerra appare sempre più assurda. Il Papa invocando fratellanza, senso di giustizia, di speranza e di pace, invita a disarmare le parole, le menti e soprattutto disarmare la Terra con l’auspicio che per le soluzioni ai conflitti la diplomazia delle organizzazioni internazionali abbia nuova linfa e credibilità.
La Presidente Giorgia Meloni riferendo al Senato ha detto che è un tempo grave e serve lealtà e responsabilità senza rispondere ai dazi con i dazi: quindi nessuno scontro commerciale con l’amico Trump ribadendo la Ue non può intraprendere un processo di pace senza coinvolgere la NATO, in primis gli USA.
La Ue si ostina a dare aiuti militari a Kiev, non vuole dare l’impressione di rimanere isolata. Si riparte nuovamente con colloqui telefonici vari e in Arabia tra le varie delegazioni mentre la Russia continua a bombardare i civili.