La sede della chiesa è vacante, ma i cuori di tutti se pur tristi sono ricchi del suo esempio. Il mondo sapeva delle sue condizioni di salute flebili, ma non si aspettava questa improvvisa dipartita.

Arturo Di Sabato

Lunedì 21 aprile 2025, Papa Francesco al secolo Jorge Mario Bergoglio si è spento alle 7.35 a Casa Santa Marta. A dare l’annuncio è stato il Cardinale Camerlengo Mons. Farrell sottolineando la vita del Papa dedicata al servizio del Signore e della sua Chiesa.

Papa Francesco è nato in Argentina nel quartiere povero di Flores (Buenos Aires) il 17 dicembre 1936 da una famiglia di origini piemontese. A 22 anni entrò nei Gesuiti. In Cile completò il noviziato e tornato in Argentina continuò gli studi umanistici dove ottenne la laurea in teologia. Il 13 dicembre 1969 fu ordinato sacerdote dall’arcivescovo di Còrdoba Monsignor Castellano.

Divenne maestro di novizi, professore di teologia, consultore della provincia dei gesuiti e rettore del Collegio e successivamente venne nominato provinciale.

Tornò a lavorare nel settore universitario come rettore del collegio di San Giuseppe e parroco a San Miguel. Nel 1986 si recò in Germania per completare la sua tesi dottorale, ma poi venne mandato a Buenos Aires e successivamente a Córdoba, dove lavorò come direttore spirituale e confessore.

Nel 1992 fu nominato vescovo ausiliare di Buenos Aires e titolare di Auca e nel 1998 arcivescovo. Nel 2001 fu nominato cardinale da Giovanni Paolo II e Primate. Dal novembre 2005 al novembre 2011 ricoprì la carica di presidente della Conferenza Episcopale Argentina. Successivamente fu membro del Pontificio Consiglio per la Famiglia e della Pontificia Commissione per l’America Latina. Fu anche membro di varie Congregazioni.

Il suo episcopato, fu improntato su uno stile di vita semplice, preferendo spostarsi con i mezzi pubblici e rinunciando alla residenza ufficiale per vivere in un modesto appartamento, dove si preparava da solo i pasti.

Nel Conclave del marzo 2013, il Card. Bergoglio fu eletto al quinto scrutinio assumendo per la prima volta il nome di Francesco. Fu il primo gesuita a diventare papa e il primo proveniente dal continente americano.

Si presento alla loggia delle benedizioni rompendo subito gli schemi, solo con l’abito bianco, con la croce pettorale in argento che utilizzava già da vescovo, senza l’abito corale e scarpe rosse. Nel suo primo discorso pubblico dopo aver salutato la folla con un semplice “buonasera”, ha chiesto di pregare per Benedetto XVI, recitando insieme a tutti i fedeli la preghiera del Padre nostro, Ave Maria e del Gloria al Padre.

 Solo al momento della benedizione Urbi et Orbi ha indossato la stola che poi ha subito tolto. Prima di congedarsi, ha nuovamente salutato i fedeli ringraziandoli per la loro accoglienza chiedendo di pregare per lui.

Il giorno seguente l’elezione, ha preferito ricevere in piedi l’omaggio di tutti i cardinali nella Cappella Sistina, piuttosto che utilizzare la poltrona a disposizione, poi è tornato nella a Santa Marta sul pulmino con gli altri cardinali invece di utilizzare l’automobile papale. In seguito si è recato alla Casa del Clero dove aveva soggiornato nei giorni precedenti al Conclave, ha preso i suoi bagagli e ha pagato il conto. Il pomeriggio del 14 marzo Francesco ha concelebrato insieme ai cardinali elettori la missa pro Ecclesia nella Cappella Sistina. Ha scelto di proclamare l’omelia, improvvisata al momento, dall’ambone invece dalla cattedra.

Papa Francesco ha aperto l’omelia della messa d’inizio del suo pontificato ha reso onore al suo predecessore Benedetto XVI. Ha poi parlato dell’importanza della custodia e della tenerezza.

Prima della cerimonia Francesco ha attraversato con la papamobile in piazza San Pietro gremita di oltre 200. 000 persone. Come ha sempre fatto nei suoi giri, tra i vari settori della piazza, ha fatto fermare la vettura ed è sceso per baciare sulla fronte un disabile e accarezzare alcuni bambini.

Il 7 aprile, nella Basilica di San Giovanni Laterano è tenuta la messa di insediamento sulla cathedra romana quale vescovo di Roma. Il 27 aprile 2014 ha presieduto la canonizzazione dei suoi predecessori Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II alla presenza di Benedetto XVI.

L’ 8 dicembre, ha aperto la Porta Santa per il giubileo straordinario della misericordia, (come già fatto in Africa) alla presenza del papa emerito Benedetto XVI.

Il 5 gennaio 2023 papa Francesco ha presieduto in Piazza San Pietro le esequie del predecessore deceduto il precedente 31 dicembre.

Papa Bergoglio ha mantenuto una posizione ferma e coerente contro l’aborto, considerandolo un atto moralmente inaccettabile. Nel 2015, ha concesso a tutti i sacerdoti la facoltà di assolvere dal peccato di aborto, sottolineando che, pur trattandosi di un “grave peccato” che pone fine a una vita innocente, “non esiste alcun peccato che la misericordia di Dio non possa raggiungere e distruggere quando trova un cuore pentito”. Ha continuato a esprimere una netta opposizione all’eutanasia.

Dall’inizio del suo pontificato, Francesco ha compiuto 47 viaggi apostolici visitando 66 nazioni. Inoltre ha compiuto 40 visite apostoliche in Italia recandosi in 49 differenti città o frazioni. Inoltre, sono numerose le visite pastorali avvenute nella diocesi di Roma. Indimenticabile la preghiera che ha guidato da solo in Piazza San Pietro nel tempo del Covid, le preghiere all’Immacolata in Piazza di Spagna, e la Via Crucis al Colosseo.

In 10 concistori ha creato 138 cardinali di ogni paese del mondo. Dall’inizio del suo pontificato papa Francesco ha beatificato 1541 venerabili e canonizzato 942 beati.

Dall’inizio del suo pontificato, Francesco ha pubblicato 3 encicliche, 5 esortazioni apostoliche, 38 costituzioni apostoliche, 35 motu proprio e diverse bolle pontificie.

Ha instaurato un ottimo dialogo con le chiese di diverse professioni religiose da quella ortodossa a quella musulmana. Forte è stato il suo grido per la pace, dalla Siria, all’ex Birmania, Libano, Yemen fino alla Martoriata Ucraina e a Gaza.

Ha teso la mano alla Cina, alla Russia cercando in tutti i modi di riprendere la via del dialogo tra le parti in guerra, quando si è recato all’ambasciata russa presso il Vaticano.

É stato il Papa dei poveri, dei carcerati, degli ultimi, degli immigrati, ricordando quel gesto a Lampedusa dove ha gettato la corona di fiori nel mediterraneo che ha definito il cimitero.

La salute non lo accompagnava da alcuni mesi, ma la determinazione era forte, cosi come le uscite nella Basilica, la benedizione Urbi et Orbi nel giorno di Pasqua e poi quel saluto sulla papamobile in piazza, come se avesse voluto salutare per l’ultima volta i suoi fedeli, i suoi bambini che abbracciava, baciava e benediceva ogni volta.

Come ci ha sempre stupito, le sue esequie che si terranno, in Piazza San Pietro Sabato 26 aprile alle ore 10.00 saranno in forma semplice . Secondo le sue volontà testamentarie, sarà sepolto nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore dove si recava a pregare prima e al ritorno di ogni viaggio.

Ci sarebbe tanto da dire sicuramente ha offerto la sua sofferenza per la pace. Tanti sono gli esempi che ha lasciato e ora tocca a noi seguirli.

Grazie Santo Padre, continueremo a pregare per te, come hai sempre chiesto ogni volta. Non ce ne dimenticheremo!