Riceviamo una nota ricevuta dal Dirigente scolastico, professore Pasquale Trivisonne e pubblichiamo
LUCERA – Gent.ma redazione, considerato che nella nota in oggetto sono state chiamate in causa le deliberazioni degli Organi Collegiali dell’istituzione scolastica che rappresento, mi sento in dovere di fare alcune considerazioni in difesa delle stesse che, come vedremo a breve, non meritavano sicuramente offese pesanti come quelle contenute nella nota inviata alla vostra redazione dalla rappresentante della “Scuola Dante- Tommasone”
Parole come quelle utilizzate nella nota (inopportune, sconsiderate, osservanza di etica professionale, ecc,) non meritano sicuramente di comparire sulla carta intestata di una istituzione pubblica e, meno che mai, in quella di una Istituzione Scolastica.
E’ con questo spirito quindi che mi accingo a fare alcune considerazioni di metodo e merito, rispetto alla tanto dibattuta questione del dimensionamento scolastico.
Rispetto al metodo è opportuno precisare ai lettori che fra gli istituti scolastici presenti a Lucera non esiste nessuna istituzione scolastica denominata “Scuola Dante- Tommasone”, così come si legge nella nota.
Comunque sia, considerato che è la denominazione utilizzata da chi ha firmato la nota utilizzeremo questo nome molto innovativo e “cool”, che si permette di appellare con il solo nome il Sommo Poeta, al posto di quello storico che per analogia potrebbe quello di un altro istituto a cui tutta Lucera, fino a pochi anni fa, è sempre stata molto affezionata.
Scusandomi quindi preventivamente con il Sommo Poeta per l’utilizzo improprio del suo nome, mi appresto a fare alcune considerazione di merito, nella speranza di mettere fine a una lunga storia che comincia i primi giorni del mese di agosto e finisce poco prima di Capodanno.
In merito a quanto si legge nella nota inviata alle testate giornalistiche , si precisa che il Consiglio d’Istituto dell’I.C. Bozzini-Fasani in due diverse occasioni ha deliberato l’esatto contrario di quello che è stato scritto dalla rappresentante della “Scuola Dante- Tommasone”.
E’ opportuno precisare che in questa materia la competenza esclusiva è del citato Organo Collegiale. I pareri richiesti dai vari Enti coinvolti nel processo devono sempre avere questa precisa cornice normativa, ai sensi dell’art 10 del Testo Unico della Scuola, escludendo quindi pareri di carattere personale, che evidentemente potrebbero essere viziati da conflitti di interesse
Primo parere
Nella prima delibera del 02/09/2023 si è deciso quanto segue: all’unanimità dei presenti di inoltrare al Comune di Lucera la proposta di mantenimento dell’assetto attuale degli Istituti Comprensivi della Città di Lucera, recuperando un’autonomia fra le scuole del secondo ciclo del territorio comunale sottodimensionate e molto lontane dagli indici previsti, quindi a rischio di accorpamento in altre città della provincia il prossimo anno scolastico”.
Come si vede già dai primi giorni di settembre era stata indicata la possibilità di coinvolgere nel dimensionamento gli istituti superiori dichiarati sottodimensionati da diversi anni e a rischio accorpamento in altre città.
Su questa vicenda sono stati scritti fiumi di parole, polemiche inutili, medaglie auto attribuite e addirittura proteste di piazza con alunni minorenni che al posto di stare a scuola si sono ritrovati nelle strade della città per protestare contro qualcosa che neanche conoscevano.
L’unica certezza è che dopo questa previsione è stata emanata la nota dell’USR Puglia N. 00412 del 19/10/2013, dove si è stabilito una proroga ai tempi di definizione del Piano di Dimensionamento e la possibilità di intervenire sul secondo ciclo. A questa nota sono poi seguiti gli indirizzi che la Regione Puglia ha dato alle province per trovare strade alternative a quella dei soli istituti del primo ciclo.
Una volta chiarito che si poteva intervenire sugli istituti superiori di competenza provinciale, sono entrate in gioco le province che, sulla base di dati numerici, hanno deciso per quest’anno quali scuole accorpare e quali no.
In Provincia di Foggia è stata recuperata un‘autonomia accorpando due istituti superiori del capoluogo. L’autonomia recuperata è stata indirizzata a Lucera esclusivamente per questioni di carattere numerico. La nostra città ha infatti il rapporto alunni/istituti comprensivi più alto di tutta la provincia.
E’ opportuno precisare che se non ci fosse stata questa situazione favorevole, l’autonomia recuperata sarebbe finita in qualche altra città, costringendo i decisori politici a scegliere quale autonomia mantenere attiva nel proprio territorio.
Il punto di svolta a livello regionale è stato quindi quello di aver richiesto il coinvolgimento degli istituti superiori nel processo di dimensionamento, per l’evidente disparità di trattamento nei vari territori rispetto a quanto previsto per i comprensivi.
Esattamente la stessa richiesta fatta nei primi di settembre dal tanto bistrattato Consiglio di Istituto di questa istituzione scolastica
E’ solo quindi grazie a questa scelta che a Lucera attualmente si sono salvate ben due autonomie: l’I.C. Bozzini Fasani e l’I.C. Manzoni-Radice. Infatti il processo amministrativo di fusione prevede la nascita di una nuova scuola a cui bisogna dare un nuovo nome e un nuovo codice meccanografico. Una cosa quindi completamente diversa dalla situazione attuale.
L’attuale esito non era comunque dato per scontato perché nel frattempo , secondo quanto riportano vari organi di stampa, sono intervenute motivazioni più politiche che tecniche a sostegno delle varie ipotesi in campo..
Ed è proprio su questa previsione che il Consiglio d’Istituto è stato riconvocato dal suo Presidente per una seconda volta, sempre sullo stesso tema.
Secondo parere
Come si legge a pag. 23 del piano di dimensionamento definitivo l’I.C. Manzoni – Radice aveva espresso agli uffici regionali il seguente parere: “in caso di dimensionamento e soppressione della scuola I.C. Bozzini-Fasani (FGIC842006) procedere all’accorpamento e non alla fusione dei plessi : FGAA842013 – FGAA842024 – FGAA842057 – FGEE842018 all’I.C. MANZONI RADICE (FGIC827004), mantenendo così la propria identità giuridica e didattico-culturale …”.
E’ opportuno precisare che con il processo di accorpamento, di norma, chi mantiene la titolazione della scuola e la relativa rappresentanza legale è la scuola accorpante, mentre con il processo di fusione si verrebbe a creare una nuova scuola a cui è necessario attribuire un nuovo nome e una nuova rappresentanza legale.
Con questa richiesta tutti i plessi dell’ I.C. Bozzini-Fasani, compreso il Plesso Centrale, sarebbero stati accorpati alle altre due scuole di Lucera.
In questo modo si sarebbe cancellata non solo la memoria storica di un’intera scuola, ma addirittura l’intitolazione pubblica a San Francesco Antonio Fasani e a Umberto Bozzini, due nostri illustri concittadini.
E’ evidente che l’Organo Collegiale dell’Istituto Comprensivo Manzoni – Radice, nel deliberare il dispositivo trasmesso agli Uffici Regionali, in assoluta buona fede, non ha valutato questa eventualità, che magari doveva essere illustrata da qualche “addetto ai lavori” presente alla seduta.
E’ per questo motivo che, in maniera preventiva, nel suo secondo parere il Consiglio d’Istituto si è espresso in questo modo:” come soluzione alternativa … di mantenere quanto già previsto dall’ipotesi di riorganizzazione, ossia la fusione dei plessi staccati dell’I.C. Bozzini-Fasani con l’I.C. Manzoni – Radice dando vita ad un nuovo comprensivo denominato S. Francesco Antonio Fasani, e l’accorpamento della Sede Centrale con l’ I.C. Tommasone – Alighieri”.
Come si evince chiaramente dal parere la richiesta è orientata, in merito alle fusioni e accorpamenti, esattamente a mantenere quanto previsto nella pagina 9 della proposta di riorganizzazione. L’unica eccezione prevista è quella relativa all’ intitolazione dell’eventuale nuova scuola, che per fortuna è stata scongiurata, al nostro amato San Francesco Antonio Fasani.
Risulta chiaro che la richiesta è l’esatto contrario di quella che compare nel piano di dimensionamento definitivo , a cui ha fatto riferimento chi ha scritto la nota inviata agli organi di stampa.
La delibera del Consiglio d’Istituto è stata motivata con una serie di argomentazioni che mettono l’accento sull’importanza per il corpo sociale della città di mantenere nell’intitolazione di una scuola la figura dei suoi più illustri concittadini, in modo da conservarne inalterata la memoria nel tempo.
Nel caso di intitolazione di una nuova scuola per i nostri concittadini sarebbe stato più opportuno mantenere l’intitolazione a due personaggi (Manzoni-Radice) che hanno decine di scuole intitolate in tutta Italia, oppure a San Francesco Antonio Fasani?
Questa è la domanda che si è posta il nostro Consiglio d’Istituto nel proporre l’intitolazione al Padre Maestro, a dispetto di altri consensi dove sono stati fatti calcoli completamente diversi e su cui si ritiene opportuno calare un velo pietoso.
Purtroppo però nella nota inviata agli organi regionali, compare in uno degli ultimi capoversi e per mero errore materiale, un refuso dove al posto di I.C. “Manzoni-Radice” è stato scritto I.C. “Tommasone- Alighieri”.
Un lettura appena attenta della frase avrebbe evitato ulteriori polemiche perché uno dei tre personaggi a cui si fa riferimento è proprio Edoardo Tommasone, il famoso giurista lucerino a cui è intitolata l’I.C. Tommasone – Alighieri.
Poche righe sotto il refuso, nel vero e proprio dispositivo si legge infatti quanto segue:
“ in caso quindi di soppressione dell’autonomia si chiede, in sede di approvazione definitiva, come soluzione alternativa a quella dell’accorpamento ITET “V. Emanuele III (FGTD060005 ) con l’I.P. ANNESSO CONV. BONGHI (FGVC01000C “ di mantenere quanto già previsto dall’ipotesi di riorganizzazione che prevede la fusione dell’I.C. Bozzini-Fasani con l’I.C. Manzoni – Radice e l’accorpamento dei restanti plessi con I.C. Tommasone – Alighieri”.
Come si vede viene riportato esattamente quanto deliberato dal Consiglio d’Istituto che non prevede nessuna azione su tutte e due i compresivi della città, chiedendo semplicemente il rispetto di quanto previsto nell’ipotesi del piano dimensionamento e, in caso di creazione di una nuova scuola, di intitolarla a San Francesco Antonio Fasani.
Il refuso è comunque finito erroneamente come parere nel Piano di Dimensionamento Regionale e subito dopo sulla scrivania di chi non aspettava ulteriore occasione per alimentare polemiche a questione chiusa e senza aver dato nessun contributo significativo alla soluzione del problema.
Prima infatti di inviare la nota ai giornali bastava semplicemente fare un piccola ricerca in rete per trovare il documento integrale per rendersi conto della volontà espressa dall’Organo Collegiale.
Nelle deliberazioni del Consiglio d’Istituto, a differenza di tante altre posizioni espresse a puro titolo personale e addirittura ritenuti inconferibili dagli uffici regionali, non c’è quindi assolutamente nulla di inopportuno e di sconsiderato, ma una semplice difesa di un’istituzione pubblica intitolata a un personaggio amato da tutti i lucerini e di scuole situate in quartieri periferici della città.
In quelle delibere è stata inoltre proposta, mesi prima della deliberazione regionale, l’unica strada possibile da intraprendere per evitare ulteriori danni alla nostra città e in particolare al quartiere 167.
I fatti hanno dato ragione ai nostri organi collegiali e a tutta la comunità scolastica che all’unanimità si è stretta a difesa della propria scuola, a dispetto di chi ha proposto di fare battaglie ideali, senza offrire alternative concrete, appuntandosi oggi sul petto medaglie non meritate.
Comunicato stampa