Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato stampa di Lucera Non Tace
LUCERA – Siamo alle battute finali dell’iter approvativo di un progetto che si è articolato in più fasi temporali. E’ iniziato nel 2017 con l’approvazione dell’aumento del quantitativo totale di rifiuti in ingresso a 178.000 t/y per l’impianto di compostaggio di Bio Ecoagrim. Successivamente nel 2018, Maia Rigenera subentrata a Bio Ecoagrim ha presentato un progetto di trasformazione dell’impianto in anaerobico per la produzione di Biogas-Biometano e di ammendanti.Il suo iter approvativo è stato sospeso nei primi mesi del 2019 in seguito al parere negativo del comune di Lucera firmato dall’allora sindaco Tutolo nel settembre 2018 in seguito alle vibranti proteste dei cittadini. Il parere negativo era motivato dalla salvaguardia della salute dei cittadini e dalla incompatibilità del progetto con il vigente PUG, al quale doveva seguire la relazione dell’ufficio tecnico comunale di Lucera che non risulta sia stata mai redatta. Infine nel novembre 2022 Maia Rigenera ha ripresentato sostanzialmente lo stesso progetto del 2018. Si evidenzia che nel periodo dal 2015 al 2019, l’ex sindaco Tutolo e il sindaco Pitta si sono alternati nel ruolo di Assessore all’Ambiente della Provincia di Foggia. Allora come oggi il parere negativo del comune di Lucera del 2018 resta valido con le stesse motivazioni e andrebbe riconfermato, magari con una maggioranza più ampia estesa anche ai consiglieri dell’opposizione.
Vista l’importanza che l’argomento riveste per la città, come sottolineato dal sindaco di Lucera che poi ha semplicemente omesso di coinvolgere i cittadini e le associazioni locali, occorre fare attenzione a non spostare il focus del dibattito solo sul piano tecnologico sottovalutando le possibili criticità ambientali ed urbanistiche derivanti dall’approvazione del progetto. Più in generale, la sua approvazione sottende interrogativi più consistenti e importanti per i cittadini che il consiglio comunale non potrà eludere: ✓ Quali politiche concrete si stanno adottando per tutelare Ambiente e Territorio e salvaguardare la Salute dei cittadini della futura capitale regionale della cultura? ✓ Quale futuro si prospetta per il Territorio lucerino se prosegue il trend, già robusto, di proliferazione degli impianti di trattamento rifiuti di varia natura? ✓ Quali vantaggi per la collettività derivano dalla realizzazione della variante dell’impianto di Ripatetta di Maia Rigenera? Gli errori e le “distrazioni” del passato anche recente dei politici locali hanno comportato, negli ultimi decenni, una crescita incontrollata degli impianti di trattamento rifiuti e delle quantità trattabili in un contesto dove anche l’abbandono selvaggio di rifiuti e lo sversamento indiscriminato di sostanze nocive nelle campagne stanno contribuendo a trasformare l’agro lucerino in un degradato “distretto della monnezza” con implicazioni potenzialmente dannose per la salute della popolazione. Ricordare gli errori del passato è fondamentale, non solo per puntare l’indice, ma per avviare una riflessione critica che porti a evitare di ripeterli oggi. Perciò, su queste problematiche, il “tirare a campare” dei politici locali senza fornire risposte adeguate ai cittadini è il modo peggiore per eludere il problema e per rifugiarsi nella ignava posizione che conduce alla supina accettazione dell’approvazione del progetto Maia, accentuando la poco edificante “vocazione” dell’agro lucerino a diventare il polo regionale di smaltimento dei rifiuti. LNT dice NO al progetto Maia Rigenera perché da tempo ha espresso limpidamente la sua posizione di contrarietà all’ulteriore insediamento in loco di queste tipologie di impianti, senza pregiudizi ideologici e senza accanimento persecutorio nei confronti di chicchessia, avendo adottato come stella polare l’interesse generale, il principio di precauzione e cautela per la protezione dell’ambiente e della salute (contemplato nell’art. 191 del trattato fondativo UE) e il miglioramento della qualità della vita perseguito con un modello di sviluppo economico ecosostenibile che coniuga utilizzo e tutela delle risorse locali quali agricoltura, territorio e patrimonio culturale.
La compatibilità del contesto locale con questi principi e la consistente presenza di impianti di trattamento rifiuti richiedono una politica di regolamentazione attuabile nell’immediato con la moratoria sugli impianti di trattamento rifiuti e sulle quantità trattabili nonché sui progetti in itinere. LNT dice NO al progetto Maia Rigenera per tutte le osservazioni tecniche sollevate precedentemente da organismi scientifici autorevoli e indipendenti quali l’ISDE e il Prof. Garofolo. 2 LNT dice NO al progetto Maia Rigenera perché muovendosi secondo le coordinate indicate è semplice dedurre che la ricaduta economica ed occupazionale conseguente all’insediamento di tali impianti è stata e sarà impalpabile in quanto utilizzano tecnologie di automazione sofisticate che richiedono pochissimo personale per essere gestiti. Di contro, gli effetti della loro presenza e della loro dismissione, quando diventano obsoleti, sono ancora sotto i nostri occhi. E si traducono in danno ambientale, potenziali rischi per la salute e danno economico rilevante per la collettività dovuto ai costosi e interminabili interventi successivi di bonifica (come dimostrano i casi di Giardinetto, Alghisa, varie cave dismesse). E allora perché una comunità intera dovrebbe assumersi tali rischi ed oneri subendone le conseguenze descritte per ottenere vantaggi così risibili? LNT si auspica che la sua posizione e le sue argomentazioni possano essere condivise dai cittadini e dal consiglio comunale. In tal caso il sindaco di Lucera potrebbe presentarsi alla prossima conferenza provinciale di servizi con il parere negativo sull’approvazione del progetto Maia Rigenera forte dell’ampio sostegno dei cittadini e del consiglio comunale. LNT chiede al consiglio comunale di Lucera di valutare e ponderare attentamente la scelta “Politica” e non solo tecnica che sarà chiamato ad adottare in merito all’ approvazione del progetto Maia Rigenera. Questa volta l’interesse prioritario della collettività e la lungimiranza sono un imperativo perchè le conseguenze di questa scelta ricadranno sulla qualità della vita di tutti noi e soprattutto su quella delle future generazioni.
Comunicato stampa