Riceviamo e volentieri pubblichiamo intervento di Lucilla Calabria sulla giornata della liberazione d’italia

Sebben che siamo donne
Paura non abbiamo,
per amor dei nostri figli
in lega ci mettiam […]
abbiam delle belle buone lingue
e ben ci difendiamo, La Lega – canto delle mondine
Irma Bandiera, 29 anni nome di battaglia “Mimma”
Ines Bedeschi, 31 anni nome di battaglia “Bruna”
Livia Bianchi, 26 anni, nome di battaglia “Franca”
Cecilia Agnese Deganutti, 31 anni, nomi di copertura “Giovanna D’Arco” o “Rita” crocerossina
Anna Maria Enriques Agnoletti, 37 anni aderente al Movimento Cristiano Sociale
Gabiella Degli Esposti, 32 anni, nome di battaglia “Balella”
Norma Parenti Pratelli, 23 anni Raggruppamento “Amiata” della 23ª Brigata Garibaldi
Maria Assunta Lorenzoni, 26 anni, già crocerossina poi Brigata V della Divisione Giustizia e Libertà
Ancilla Marighetto, 18 anni nome di battaglia “Ora”
Clorinda Mazzuccato, 20 anni nome di battaglia “Veglia”
Irma Marchiani, 33 anni nome di battaglia “Anty”
Tutte arrestate, tutte giustiziate, tutte torturate; tutte Medaglia d’oro al Valor Militare alla memoria.
Eliza Stefania Feru, 29 anni,
Maria Porunbescu, 57 anni
Jhoanna Nataly Quintanilla Valle, 40 anni
Eleonora Guidi, 35 anni
Cinzia D’Aries, 51 anni
Tilde Buffoni, 80 anni
Sabrina Baldini Paleni, 56 anni
Ruslana Chornenka, 46 anni
Laura Papadia 36 anni
Ilaria Sula, 22 anni
Sara Campanella, 22 anni
Tutte vittime di femmicidio in questi primi 4 mesi del 2025.
Nell’80° anniversario della Liberazione non possiamo non ricordare le donne partigiane e del ruolo attivo che le donne hanno avuto nella guerra di liberazione.
Le stime ci raccontano di
• 35.000 donne partigiane combattenti;
• 20.000 donne con funzioni di supporto;
• 70.000 donne organizzate nei Gruppi di difesa della donna;
• 4.500 arrestate, torturate e condannate dai tribunali fascisti;
• 2.750 deportate in Germania nei lager nazisti;
• 623 fucilate o cadute in combattimento;
• 512 commissarie di guerra;
• 19 medaglie d’oro;
• 18 medaglie d’argento
Eppure non sempre esse vengono ricordate come meritano, eppure sono state una metà della Storia; nemmeno possiamo tacere sul numero di femminicidi che si consuma nel nostro Paese. Le due questioni possono sembrare slegate solo ad un occhio superficiale che crede la storia divisa per compartimenti stagno, no! La storia si interseca si riannoda si ripropone sotto altre forme così come la violenza, a volte come tragedia altre come farsa.
Cosa lega Irma ed Eliza, Ines e Maria, Livia ad Eleonora? Le lega il desiderio di affermazione di se stesse, il desiderio di libertà, la ferma opposizione al fascismo storico e a quello della cultura patriarcale che ci vorrebbe zitte ed obbedienti e per questa rivendicazione hanno combattuto e lottato. Senza il loro NO non saremmo qui, senza il loro sacrificio non saremmo qui a celebrare la Liberazione ed a loro va il ringraziamento di tutte noi donne per averci aperto la strada della lotta politica.
Ad 80 anni da quel 25 Aprile 1945 quando il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia -CNAIL proclamò l’insurrezione in tutti i territori occupati dai nazifascisti molti sono i “fascismi” che ancora aleggiano sulle nostre teste: divario occupazionale, divario salariale, divario nelle posizioni apicali e avere una donna come Presidente del Consiglio non ha sfondato il tetto di cristallo se ancora le donne sono costrette a scegliere tra carriera e famiglia, se ancora ci viene chiesto se abbiamo intenzione di fare figli davanti ad un curriculum pieno di titoli. Non è stato sfondato il tetto di cristallo se si torna a mettere in discussione la Legge 194 o se non si sostengono i centri antiviolenza, se non si considerano italiani le ragazze e i ragazzi nati qui ma con cognomi diversi dai nostri: intendo questi fattori come nuove forme di fascismo perché dove manca un diritto è fascismo, dunque dobbiamo essere ancora tutte e tutti partigiani oggi come tra il 1943 e il 1945.
Che questo 25 Aprile sia di liberazione vera per tutte e tutti, che sia di pace ricordando sempre che siamo dalla parte giusta della Storia.
Ora e sempre Resistenza!